I reclami rivolti ai servizi di consegna dei pasti a domicilio sono aumentati del 57% nel 2022 rispetto al 2019, e i motivi principali sono ritardi, errori nelle consegne o problemi con i rimborsi, secondo quanto pubblicato oggi dal Portale dei reclami.
Secondo i dati della piattaforma rivolta ai consumatori, tra gennaio e dicembre 2022 sono stati segnalati 1788 reclami relativi a questi servizi, con un “aumento nell’ordine del 57% rispetto allo stesso periodo del 2019”, anno pre-pandemico, in cui erano stati registrati 1142 reclami.
“Dall’analisi effettuata è emerso che i motivi principali dei reclami dei consumatori sono: ritardi o errori nelle consegne degli ordini a domicilio, che generano 710 reclami (40%); problemi con i rimborsi che raccolgono 682 reclami (38%) e il terzo motivo si riferisce al servizio scadente fornito dal marchio, che assorbe una fetta di 364 reclami (20%)”, ha spiegato questa piattaforma, in un comunicato.
Quest’anno, tra il 1° e il 30 gennaio, la piattaforma ha già ricevuto 192 reclami sui servizi di consegna a domicilio.
Tra le entità con il maggior numero di reclami, Uber Eats è in testa con un totale di 1.000 reclami nel 2022, seguito da Glovo, con 541, e Bolt Food, con 176.
Il portale dei reclami ha anche sottolineato che, secondo gli indicatori, Uber Eats è “anche il marchio che risolve il maggior numero di problemi che gli vengono segnalati”, con un “tasso di risposta” del 99,7%, un “tempo medio di risposta” del 97,6% e un “indice di soddisfazione” (IS) valutato negli ultimi dodici mesi a “Buono” ottenendo 62,1 punti (su 100).
“Performance opposta registra Glovo, con indicatori di performance bassi: ‘tasso di risposta’ del 10,1%, ‘tempo medio di risposta’ del 3,9% e con un ‘indice di soddisfazione’ “Insoddisfacente” pari a 13,2/100. Anche Bolt Food è un marchio che registra livelli bassi, ottenendo un IS “Insoddisfacente”, pari a 18,5/100″, ha aggiunto.