Mercati azionari europei in ribasso, in attesa delle richieste di disoccupazione degli Stati Uniti a gennaio

I principali mercati azionari europei sono scesi oggi dopo che la Banca Centrale Europea (BCE) ha alzato, come previsto, i tassi di interesse di 50 punti base e in attesa dei dati sulla disoccupazione statunitense di gennaio.

Alle 08:50 a Lisbona, l’EuroStoxx 600 era in calo dello 0,54% a 456,71 punti.

I mercati azionari di Parigi e Francoforte sono scesi dello 0,61% e dello 0,91%, così come quelli di Madrid e Milano, rispettivamente dello 0,02% e dello 0,60%.

Londra ha fatto eccezione, con un aumento dello 0,01%.

Dopo un’apertura in calo, la Borsa di Lisbona ha mantenuto la tendenza e alle 08:50 l’indice principale, il PSI, era in calo dello 0,46% a 5.929,39 punti.

Giovedì la BCE e la Banca d’Inghilterra hanno aumentato i tassi di interesse di 50 punti base, dopo che il giorno prima la Federal Reserve statunitense aveva aumentato i tassi di interesse di 25 punti base.

Mercoledì, a mercati europei già chiusi e come previsto dai mercati, la Federal Reserve (Fed) statunitense ha aumentato i tassi d’interesse, ma di 25 punti base, confermando così una moderazione nel ritmo dei rialzi dei tassi d’interesse iniziato nel marzo 2022. La Fed ha inoltre annunciato mercoledì che continuerà ad aumentare i tassi di interesse nelle prossime riunioni.

Con questo rialzo della Fed, più contenuto rispetto ai precedenti, i tassi di interesse statunitensi si sono attestati in una fascia compresa tra il 4,5% e il 4,75%, i valori più alti dal settembre 2007.

Giovedì la Borsa di New York ha chiuso in modo misto, con il Dow Jones che ha ceduto lo 0,11% a 34.053,94 punti, contro il massimo dalla sua creazione nel 1896, di 36.799,65 punti, registrato il 04 gennaio 2022.

Il Nasdaq ha chiuso in rialzo del 3,25% a 12.200,82 punti, contro il massimo attuale di 16.057,44 punti, registrato il 16 novembre 2021.

Sul fronte dei cambi, l’euro ha aperto in ribasso sul mercato dei cambi di Francoforte, ma è stato scambiato a 1,0889 dollari, in calo rispetto agli 1,0909 dollari di giovedì, ai massimi da aprile 2022.

L’euro si è mantenuto sopra la parità rispetto al dollaro dal 7 novembre, dopo essere stato sotto la parità dal 20 settembre, ad eccezione del 26 ottobre (1,0076 dollari).

Il barile di Brent per la consegna nell’aprile 2023 ha aperto al ribasso sui futures dell’Intercontinental Exchange (ICE) di Londra a 81,72 dollari, in calo rispetto agli 82,17 dollari di giovedì.