L’ex rapper del rinomato trio hip hop americano dei Fugees, Pras Michael, è stato accusato di aver collaborato con la Cina, tramando alle spalle del Governo americano. Accuse davvero molto gravi, le quali potrebbero costare molto caro all’artista.
Lo storico trio hip hop americano dei Fugees è molto rinomato negli Stati Uniti e nel mondo. Il gruppo, infatti, ha venduto oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo e si è affermato nel proprio genere negli anni ’90. I membri fondatori del trio sono stati Wyclef Jean, Lauryn Hill e Pras Michel. Quest’ultimo, però, sta passando un momento personale per nulla piacevole. Ecco il motivo.
Il gruppo dei Fugees è rimasto attivo fino al 2006. Il rapporto fra i membri del trio è andato man mano sempre più peggiorando. Tale situazione ha portato al loro scioglimento. Dopo oltre 15 anni, però, i Fugees sono tornati in tour insieme, a 25 anni di distanza dall’uscita sul mercato dell’album di successo ‘The Score’.
Pras Michel, oltre ad aver fatto parte dei Fugees, ha tentato anche la carriera da solista e ha preso parte ad alcune pellicole cinematografiche in qualità di attore. Lo si ricorda, per esempio, nel film ‘Mystery Men’ del 1999.
Per quale motivo, però, è tornato alla ribalta il suo nome negli ultimi giorni? Ecco il terribile momento personale che sta passando. Rischia una pesantissima condanna nelle prossime settimane. Scopriamo che cosa ha combinato.
Pras Michel e la grave accusa a suo carico
Pras Michel in passato è stato anche vincitore di un Grammy, a testimonianza della sua bravura nel campo artistico e musicale. Il momento che sta vivendo attualmente, però, è in totale controtendenza rispetto ai fasti di un tempo. Sull’ex rapper e produttore discografico, infatti, c’è una pesante accusa. Di cosa si tratta?
L’artista è accusato di aver lavorato per il governo cinese, tramando contro quello americano. Questo è ciò che è stato riportato dalla Cnn e che ha fatto immediatamente il giro del mondo. La Corte Federale di Washington ha emesso una condanna pesantissima nei suoi confronti.
Si attende solo la sentenza definitiva nelle prossime settimane. Michel, però, rischia addirittura una condanna esemplare che può arrivare fino a 20 anni di carcere. In pratica, egli è stato accusato di aver cospirato in modo massiccio contro il Governo del proprio Paese, fornendo informazioni segrete alle autorità cinesi di Pechino.
Pras Michel è accusato di aver eseguito e organizzato a sua volta incontri fra alti funzionari americani e alcuni finanzieri, fra i quali il malese Jho Low. Quest’ultimo è attualmente ricercato ed è accusato di aver rubato oltre 4 miliardi di dollari nel suo Paese.
Scopriamo tutti i rischi che corre Pras Michel e le dichiarazioni sue e quelle dell’avvocato in merito a questa condanna non ancora definitiva.
Rischia fino a 20 anni di reclusione
Pras Michel, stando alle accuse, avrebbe addirittura organizzato un incontro fra Jho Low e l’ex presidente americano Barack Obama. Inoltre, l’ex rapper aveva in mente di far incontrare il finanziere con Donald Trump. Il malese, infatti, aveva bisogno di aiuti da parte degli americani, per far cadere tutte le accuse contro di lui.
Pras Michel avrebbe intascato diversi milioni di dollari da Jho Low, per agevolarlo in questi incontri per lui “vitali”. Il finanziere attualmente è latitante. Anch’egli è stato accusato dal governo americano. Stando ad alcune fonti locali, il finanziere si sarebbe nascosto in Cina.
L’artista, in prima istanza, è stato accusato di ben 10 reati differenti. In totale, rischia fino a 20 anni di reclusione. Si attende a giorni la sentenza definitiva contro di lui. Subito dopo l’accusa della Corte di Washington, Pras Michel non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. L’avvocato che lo difende, invece, ha affermato di sentirsi molto deluso per tale decisione.
L’ex rapper, nel corso della sua testimonianza in tribunale, ha dichiarato di aver preso circa 20 milioni di dollari da parte di Jho Low, in modo tale da favorire nel 2012 un incontro con Obama. fra le accuse che pesano sul suo conto ci sono quelle di cospirazione per conto di un altro governo, di attività di lobbying non consentite e di subornazione di testimoni.